Fr. Isidoro della Natività M.V
… quando nell’anno 1737, tramanda la Santa (Teresa di Gesù) in terra il celeste suo fuoco; ed un laico Carmelitano Scalzo, Fr. Isidoro, acceso dalla fiamma ed alla luce di essa leggendo l’incalzante di Lei pensiero, con zelo non ordinario, ed uguale fortezza, le diè tosto pratica coll’introduzione delle Maestre Pie.
(Introduzione alla Regola del 1773)
Assimilò profondamente il carisma teresiano nella sua integralità, come sete di unione amorosa con il Dio vivente nelle anime e come appassionata ricerca della salvezza dei fratelli in uno apostolato assolutamente nuovo, nell’ambito della famiglia Carmelitana: l’educazione umana e cristiana della gioventù
L’Opera realizzata per l’incremento del Regno di Dio non lo aveva esaltato, né aveva intaccato il suo cuore. Anzi la fede e l’amore, le varie purificazioni assunte e subite per portare in porto l’iniziativa, l’esperienza del mistero di Cristo lo avevano reso ancora più diafano, più trasparente. Era tutto semplicità
Così maturato e arricchito, mentre svolgeva ancora il suo lavoro di fratello questuante, faceva visita alle comunità delle sue figlie che vivevano nelle ” Scuole “.
Le esortava con la sua parola carica di tanta paternità, di Amore di Dio, di saggezza; doti così spiccate che non facevano desiderare in lui neppure una maggiore cultura, data la sua qualifica di Fondatore. Le ascoltava e incoraggiava nelle vie del Signore e del servizio del bene delle ragazze e trasmetteva loro un impegno assiduo e giornaliero nell’adorazione silenziosa ed orante, umilmente prostrate i fronte al loro Signore Dio.
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